IVASS evidenzia come, a causa di un contesto prolungato di tassi di interesse bassi, le imprese di assicurazione abbiano aumentato la propria esposizione in investimenti complessi (direttamente o tramite quote in organismi di investimento collettivo del risparmio “OICR”) a cui non sempre si è accompagnato un rafforzamento della gestione dei rischi a essi connessi. IVASS rileva una carenza nelle metodologie di individuazione e valutazione degli effettivi fattori di rischio, nei sistemi di pricing e controllo, nelle modalità impiegate per la stima degli assorbimenti patrimoniali di suddetti attivi.
La comunicazione di IVASS è quindi intesa a richiamare e rinforzare i requisiti del Principio della Persona Prudente (“PPP”) definiti nella direttiva Solvency II in materia di strumenti complessi o non quotati sui mercati regolamentati e sui rischi legati ad una inaccurata determinazione del loro fair value e/o di una non corretta determinazione dei requisiti patrimoniali (Solvency Capital Requirements “SCR”).
In particolare, i requisiti per le imprese assicurative si focalizzano sulla gestione dei rischi legati agli strumenti illiquidi, partendo dal sistema di risk governance, attraverso i sistemi di valutazione, identificazione e quantificazione dei fattori di rischio e delle tecniche di hedging con strumenti finanziari derivati e concludendo con l’appropriata classificazione e reportistica (quantitative reporting templates) di tali attivi.
Questa nota fa seguito a precedenti comunicazioni al mercato in materia di principio di proporzionalità, valutazione delle attività e passività diverse dalle riserve tecniche e sull’applicazione del metodo look-through, e richiama le imprese vigilate ad adottare corrette modalità di trattamento degli investimenti in strumenti finanziari complessi e/o illiquidi.
Le Compagnie che investono in questi strumenti finanziari sono quindi chiamate a valutare l’adeguatezza del proprio sistema di risk management nel comprendere, gestire e monitorare i rischi ad essi collegati. Adeguati processi per una valutazione interna ed indipendente di tali attivi, seguito da un’analisi dei KPI (per esempio sul grado di liquidità) in vari scenari di mercato, una approfondita comprensione dei fattori di rischio e dell’adeguatezza della formula standard nel recepirli, sono solo alcuni tra i primi passi che le Compagnie devono perseguire al fine di conformarsi ai requisiti regolamentari.
Investimenti in strumenti complessi, attraverso OICR o note emesse da SPV, possono determinare una non corretta percezione del loro grado di liquidabilità e quindi nascondere i reali rischi a cui l’investitore è indirettamente esposto, che si manifestano in determinate condizioni di mercato, ad esempio quando le imprese hanno la necessità di disinvestire da tali esposizioni. Inoltre, strategie di copertura dei rischi di mercato attraverso strumenti finanziari derivati, richiedono lo sviluppo di adeguate politiche di hedging che considerino, per esempio, i tipi di strumenti utilizzati, scadenze degli stessi e i processi di roll-over al fine di beneficiare di una riduzione dei requisiti di capitale regolamentare.
All’interno di Willis Towers Watson, abbiamo un team dedicato di esperti in Solvency II e in gestione dei rischi legati agli investimenti finanziari che può supportarvi in diversi ambiti quali: