MILANO, Luglio 7, 2022 – Al primo posto è il fondo pensione, il benefit sul quale i dipendenti vogliono che l’azienda si concentri per dare loro supporto, seguono il lavoro agile, carriera e salute, apprezzati in particolare in un contesto generale di insicurezza finanziaria che si trovano a vivere in questi anni in Italia.
Lo rileva la ricerca Global Benefits Attitudes Survey 2022 di WTW, società leader a livello globale nella consulenza, brokeraggio e offerta di soluzioni alle imprese e alle istituzioni.
Le famiglie italiane sono patrimonialmente piuttosto solide*, però solo il 40% di questa ricchezza è finanziaria, il 60% è costituita da beni immobili. Un tipo di ricchezza spesso trascurato è la ricchezza previdenziale, di fatto una promessa futura di una rendita sicura. Grande consapevolezza vi è di fatto nei dipendenti italiani: la metà dei dipendenti in Italia pensa di non risparmiare abbastanza per la pensione e il 73% ritiene probabile che la generazione attuale si troverà in condizioni molto peggiori in pensione rispetto alla generazione passata dei genitori. Rispetto alla rilevazione 2020, è sceso molto in Italia il risparmio previdenziale (-10%), in parte anche per lo schiacciamento dell’orizzonte temporale sul presente dovuto alla pandemia, che porta le persone a rimandare decisioni per il futuro a un secondo momento (di fatto anche la natalità è diminuita -9%). Al contrario, è cresciuto il risparmio precauzionale (+3%), tipico proprio dei momenti di incertezza e crisi, come è anche cresciuto il risparmio per la salute (+5%), soprattutto in seguito alla pandemia.
Tipicamente, le motivazioni del risparmio cambiano con l’età. Vediamo che il risparmio previdenziale in particolare sale con il crescere degli anni (da 1,3% per 25-34 anni a 11,7% per 55-64 anni), entra quindi nel mirino degli italiani solo quando si avvicinano al pensionamento. Ma dieci o quindici anni non sono sufficienti a maturare una congrua rendita vitalizia. Per riassumere, i dipendenti vogliono essere supportati dall’azienda, difatti il desiderio di sicurezza pensionistica è alto, però agiscono solo in età molto avanzata per tutelarsi a riguardo.
Secondo la ricerca di WTW sono invece i benefit per la salute (come ad esempio, l’assistenza sanitaria integrativa, risorse da spendere per il benessere e la salute mentale, sostegno alla famiglia o, ancora, assistenza all’infanzia) i più importanti negli ultimi anni per attrarre e trattenere i talenti, registrando una crescita 2019 - 2022 rispettivamente dal 25% al 31% nell’attraction e dal 32% al 39% come motivo di retention.
Il 53% dei dipendenti riconosce dunque un ruolo dell’Azienda nell’offrire strumenti per migliorare la propria situazione di benessere fisico e finanziario, però attualmente solo il 14% di essi è molto fiducioso di aver selezionato le migliori opzioni disponibili nei benefit. Il focus dunque non parrebbe essere su una offerta ampliata, ma sul comprendere meglio i benefit già messi a loro disposizione dall’Azienda, al fine di essere in grado di effettuare la scelta più conveniente o più efficace per ciascuno.
Beatrice Elena Stroppa - Lead Associate, Retirement di WTW ha dichiarato: “Secondo la nostra ricerca, i dipendenti richiedono alla propria Azienda un supporto efficace nella scelta dei benefit esistenti, oltre a supporto per il proprio benessere finanziario. Due terzi dei dipendenti pensa, ad esempio, di non essere diretto nella giusta direzione con i propri risparmi pensionistici, ma in pochi stanno adottando misure per affrontare il risparmio a lungo termine, ritenuto da essi già oggi insufficiente. Nonostante ciò, il dipendente medio si attiva a riguardo solo intorno ai 50-55 anni”.
*Centro Einaudi e Intesa Sanpaolo–Maggio 2021